Il 17 Gennaio si celebra, come ogni anno, la "Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato". In occasione di tale ricorrenza pubblichiamo un intervento del direttore generale di Migrantes, Monsignor Gian Carlo Perego.
La Festa dell'incontro
Domenica 17 gennaio 2016 ritorna la celebrazione della Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato in 50.000 parrocchie, comunità religiose, monasteri e santuari d’Italia. E’ indubbio che la Giornata cade in un momento particolare per le migrazioni in Italia e in Europa. I fatti di Colonia, il rischio di chiusura delle frontiere, i muri che si alzano insieme alle paure, le morti anche di tanti bambini nel Mediterraneo stanno mettendo a dura prova non solo la libera circolazione delle persone e la loro sicurezza, ma anche la sicurezza di tutti. Soprattutto è a rischio il futuro. Infatti, senza migrazioni l’Italia, l’Europa muore. Senza migrazioni lo scambio culturale s’impoverisce. Senza migrazioni anche il dialogo religioso ha una battuta d’arresto. Senza migrazioni si muore in 44 paesi del mondo per la guerra, 24 milioni di persone non possono lasciare la loro terra ferita da disastri ambientali e cambiamenti climatici, 250 milioni di persone in 59 paesi rimangono vittime di persecuzioni religiose e politiche. Fermare le migrazioni, in questa situazione, ricorda papa Francesco nel Messaggio per la Giornata, significa cedere alla “ indifferenza e al silenzio” che “aprono la strada alla complicità quando assistiamo come spettatori alle morti per soffocamento, stenti, violenze e naufragi”. Le migrazioni sono una provocazione ad essere “custodi dei nostri fratelli e delle nostre sorelle, ovunque esse vivano” – continua il Papa, favorendo “la solidarietà, la cooperazione, l’interdipendenza internazionale, l’equa distribuzione dei beni della terra”. papa Francesco invita le nostre comunità alla “cura dei buoni contatti personali e a superare pregiudizi e paure: ingredienti essenziali per coltivare la cultura dell’incontro”, guardando non tanto alla condizione dei migranti – regolari o irregolari – ma alla loro dignità personale. Quest’anno la Giornata, incrociando l’Anno della misericordia, assumerà anche la caratteristica di essere il Giubileo dei migranti. Per questo, domenica almeno 6000 migranti e rifugiati presenti nelle 18 diocesi del Lazio, attraverso le Migrantes diocesane arriveranno in piazza S. Pietro durante l’Angelus del Papa, e a seguire, passando per la Porta santa, parteciperanno alla S. Messa nella Basilica di S. Pietro, presieduta dal card. Antonio Maria Vegliò, Presidente del Pontificio Consiglio dei migranti e degli itineranti. La Giornata a Roma e in tutte le nostre comunità sarà la festa dell’incontro, dove il Vangelo della misericordia ispirerà e incoraggerà percorsi nuovi e diffusi di accoglienza, nei centri e nelle periferie delle città, cammini di integrazione dei migranti che favoriscano inclusione e partecipazione alla vita sociale e politica, prassi sociali a tutela dei diritti e dei doveri di chi arriva e di chi ospita. E solo una festa dell’incontro che si trasforma in una cultura dell’incontro aiuta il nostro Paese a crescere. Solo un cammino insieme offre a tutti un futuro.
Mons. Gian Carlo Perego
Direttore generale Migrantes
Di seguito il link al messaggio di Papa Francesco per la 102esima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato: