Per celebrare la festa del Patrono dei giornalisti, San Francesco di Sales, l’Episcopio di Teramo ha ospitato il tradizionale incontro con la stampa. Presenti il vescovo Mons. Michele Seccia e la giornalista Lorena Bianchetti, conduttrice del noto programma di Raiuno “A Sua immagine”.
E’ una sala convegni gremita, quella che ascolta Lorena Bianchetti mentre racconta la sua visione dell’informazione, le difficoltà, i limiti, le colpe di chi la produce quotidianamente, ma anche i buoni risultati che spesso si ottengono ancora sul piccolo schermo. Anche in termini etici e morali. Persino oggi, al tempo della tirannia dell’auditel. Il popolare volto dell'informazione religiosa nazionale non lesina dettagli sulla sua personale storia professionale, i momenti critici affrontati, ma sempre superati, durante passaggi chiave della sua carriera.
«La comunicazione fa parte della nostra esistenza – esordisce – e dovremmo tutti impegnarci di più affinché vada di pari passo con la misericordia, come ha auspicato il nostro Papa Francesco. La comunicazione può creare ponti e ha il potere di generare modelli di comportamento. Ecco perché la scelta delle parole è importantissima. C’è stato un tempo in cui la parola violenta era trendy. Oggi si verifica una parziale inversione di tendenza, ma molti media continuano a usare la morbosità e la spettacolarizzazione del dolore, specie nella cronaca nera, per ottenere più audience. Ma questa non è buona informazione. Fare giornalismo di qualità significa, invece, non nascondere i fatti, raccontare la realtà anche quando è cruda, ma senza sconfinare nel voyeurismo. La cronaca dev’essere lo specchio delle ferite della società. Da lì si può e si deve partire per trovare soluzioni, proponendo vie d’uscita. Il nostro lavoro - prosegue la conduttrice - è fondamentale per costruire una società diversa. Personalmente, ho sempre cercato di fare informazione con curiosità e rispetto per la dignità umana. Bisogna sempre tenere a mente che dall’altra parte non c’è un consumatore, ma un cittadino da formare, da far crescere. E’ stato facile per me farlo in una rubrica religiosa come “A Sua immagine”. Meno facile in ambiti laicizzati come “Italia sul 2” e “Al posto tuo”. Eppure anche lì sono riuscita, tra molti ostacoli iniziali, a “personalizzare” in qualche modo questi format e ad avvicinarli maggiormente alla mia idea di televisione. Ne è venuto fuori un ibrido originale e di successo, studiato persino in Giappone. Non è vero che se non fai litigare gli ospiti in studio non fai audience. Al contrario, si possono portare in prima serata importanti valori umani. Durante queste esperienze ho capito che si può far passare lo stesso messaggio anche in situazioni diverse. Perché il cattolico che c’è in noi stessi non deve mai andare in vacanza».
Non sono mancate, tuttavia, nel corso della sua carriera, le accuse di contraddirsi, di avere abbracciato un altro stile. Anche nell’abbigliamento. «Sono stata vittima di uno stereotipo che vuole la donna cattolica baffuta, vestita da suora e nevrotica. Per fortuna in molti hanno capito che non c’era niente di strano nel modo in cui mi proponevo e hanno continuato a mostrarmi attestati di stima».
Poi Lorena Bianchetti dà un suggerimento a tutti gli operatori dell’informazione: conoscere approfonditamente, vivere direttamente le realtà che poi si raccontano. «Sono testimonial dell’UNHCR, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, e ciò mi ha dato l’opportunità di conoscere di persona, ad esempio, i rifugiati colombiani che fuggono dalla schiavitù dei narcotrafficanti. Ho capito cosa porta tante persone a rischiare la propria vita sui barconi. Bisogna sempre immedesimarsi nell’altro. Comprendere senza giudicare».
L ‘incontro si è concluso con un saluto del Vescovo di Floresta, in Brasile, don Gabriele Marchesi, e un intervento del Vescovo della Diocesi di Teramo-Atri Mons. Michele Seccia, il quale ha ricordato come tutti siamo chiamati a contribuire positivamente al clima generale, non sempre dei migliori: «tutti dobbiamo fare la nostra parte e oggi abbiamo sicuramente ricevuto preziose indicazioni».