Tra le iniziative che la rete Caritas ha messo in campo in seguito agli eventi sismici che hanno colpito l’Italia centrale dall’agosto 2016 c’è quella di rilanciare il percorso di progettazione sociale per fare del cratere un laboratorio di economia civile; uno spazio per la ripartenza del territorio - in cui le scosse hanno acutizzato lo spopolamento e la disoccupazione già in atto - attraverso una progettazione basata sulla partecipazione dal basso.
Da qui si è articolato un percorso formativo che ha visto le Caritas diocesane di Rieti, Perugia, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, L’Aquila e Teramo-Atri incontrarsi per un momento di verifica e condivisione giovedì 19 dicembre ad Accumoli (RI). In questa occasione è stata presentata l’analisi strutturale condotta sui territori colpiti, una lettura sistematica di tipo sociale, economico e sociodemografico delle province con lo scopo di analizzare e individuare elementi strutturali per giungere alla definizione di linee prioritarie di sviluppo, che caratterizzeranno e orienteranno gli interventi post-terremoto. Sono emersi con chiarezza punti di forza e di debolezza, opportunità e rischi presenti nei territori colpiti. Partendo da questa rappresentazione puntuale e documentata che ha funto da cornice interpretativa del contesto sono state proposte quattro giornate formative sul tema della progettazione sociale svoltesi tra gennaio e febbraio. I moduli sono stati arricchiti dalle esperienze maturate in questi anni dalle singole Caritas diocesane, prestando particolare cura, durante tutti i momenti, alla connessione tra progettazione sociale e azione animativa/pastorale tipica di questi organismi, per individuare possibili strategie future, sia a carattere diocesano che interdiocesano e per valutare ipotesi di lavoro prefigurando i passi successivi del percorso di progettazione in modo congruente ed efficace.