Un progetto culturale e artigianale fatto di creatività, sostenibilità e ricerca.
È il “filo della speranza”, nato da un’idea della Caritas diocesana di Teramo-Atri e del Consorzio Solidarietà Aprutina, impegnato dal 2014 nell’accoglienza di migranti.
Dallo scorso mese di settembre, per un giorno a settimana, un gruppo di donne straniere, ospitate nei centri d’accoglienza per richiedenti asilo, ha partecipato a un laboratorio nel quale sono stati reinventati e valorizzati accessori e capi d’abbigliamento “scartati” ma ancora in buono stato.
Sotto la sapiente guida di Maria Varelli, esperta nell’arte del riciclo, i capi di cui tante persone si sono disfatti hanno preso nuova vita attraverso lavorazioni, assemblaggi, ricami e… tanta fantasia. Le creazioni delle giovani ragazze (vestiario, accessori e originali addobbi natalizi per la casa) sono state infine esposte e messe in vendita in occasione della festa di San Berardo, Patrono di Teramo.
“Il filo della speranza” è un progetto nato per stimolare tutta la comunità sulla (in)cultura dello scarto, non solo a livello materiale ma anche sociale e umano. Data la buona riuscita della prima edizione, l’auspicio è che l’esperienza si ripeta anche in futuro e questo filo continui a tenere insieme gioia e speranza.
https://www.caritasteramoatri.it/index.php?option=com_content&view=article&id=216:il-filo-della-speranza-al-mercatino-di-san-berardo&catid=79&Itemid=278#sigFreeId948d385b79