Consorzio Solidarietà Aprutina e Liceo Europeo Melchiorre Delfico di Teramo
L’alternanza scuola lavoro è un percorso di apprendimento che permette a noi adolescenti di affacciarci pian piano nel mondo del lavoro. Riguarda infatti i ragazzi della scuola superiore e il percorso consiste in progetti realizzati in collaborazione con aziende o enti territoriali. Nel progetto sono comprese parti teoriche e parti pratiche, in ogni caso tutti noi abbiamo dovuto svolgere un percorso mediatico sulla sicurezza sul posto lavoro (fornito dal Miur) per poi procedere con la realizzazione del progetto vero e proprio.
Nel nostro caso abbiamo iniziato il nostro percorso di alternanza scuola lavoro in collaborazione con la Caritas Teramo-Atri e il suo braccio operativo, il Consorzio e solidarietà aprutina. La Caritas Italiana è l’organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) per la promozione della carità. Sappiamo bene che uno dei ruoli che maggiormente svolge tale associazione negli ultimi tempi, dato il forte incremento dell’immigrazione, è l’accoglienza. Un’accoglienza che va dall’aiutare le persone nell’integrazione nella società all’offrire un alloggio o un pasto caldo.
I primi incontri sono stati incentrati sull'introduzione dei principi fondanti e delle finalità che persegue l'associazione Caritas che sono l'educazione alla pace, il dialogo e la solidarietà. Le riunioni successive, invece, hanno avuto come oggetto l’incontro vero e proprio con i componenti della comunità, nel nostro caso specifico di alcuni migranti libici i quali ci hanno raccontato le loro esperienze quindi anche le cause che li hanno portati a compiere determinate scelte.
Gli altri meeting sono stati impostati essenzialmente sulla parte burocratica, grazie all’intervento dell’avvocato Michela Manente, la quale ci ha illustrato l’ter secondo il quale l’immigrato viene inserito in nuovo contesto sociale. Infine, l'ultima lezione ha riguardato i settori economici designatici dal professore Paolo Colleluori.Indubbiamente è stato un percorso significativo anche dal punto di vista morale. Parliamo a nome di tutti: la parte di progetto realizzata l’anno scorso, ci ha lasciato veramente tanto. Entrare in contatto diretto con persone a noi sconosciute, parlarci e riscontrare nei loro racconti svariate emozioni, il coraggio soprattutto ciò che è necessario per affrontare viaggi in condizioni precarie, vedendo il proprio futuro solamente come un punto interrogativo. Esperienze che noi possiamo limitarci a immaginare semplicemente sentendo alcune storie in tv o leggendole sul giornale provoca in noi una sensazione toccante ma stare lì, dal vivo, ad ascoltare qualcuno che fino a un minuto prima neanche conoscevi, che si apre con te è imparagonabile. E il coraggio è anche questo, non so quante persone avrebbero il coraggio di aprirsi e raccontarsi con degli sconosciuti. Credo che il punto forte del nostro percorso sia proprio il contatto diretto con l’altro, non limitarsi a farci conoscere cos’è il lavoro ma anche che in tutto ciò che facciamo ci dev’essere una parte emotiva.
Questo percorso ci ha lasciato tanto dal punto di vista emotivo controbilanciato però anche dall’aspetto più pragmatico. Ad esempio i test d’ingresso fatti da noi studenti e poi in seguito somministrati ai diretti interessati ci hanno fatto toccare con mano,se così si può dire,un’esperienza lavorativa.
Infatti, per realizzarli abbiamo lavorato in gruppo sono stati poi confrontati con quelli ufficiali affinché si potesse stabilire se erano stati fatti secondo i criteri giusti.
Inoltre Il lavoro in gruppo,il fatto che dovevamo trovate un compromesso che potesse mettere d’accordo tutti ha rafforzato in noi il senso di appartenenza ad una comunità, fondamento importante della Caritas.
Sara Sylja
Silvia Sansonetti
IV H Liceo Classico Europeo Melchiorre Delfico
Galleria fotografica dell'incontro del 10 aprile 2019
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